Calcio, Seconda Categoria. La vita dietro al fischietto

Articolo di Francesco Cinelli – 18 anni

 

Quali immagini scorrono negli occhi di un arbitro durante una partita di calcio?

 

Mi siedo sulla panchina dello spogliatoio e guardo il pallone sporco di fango posto di fronte ai miei piedi. Il cuore batte forte e sento ancora le urla di protesta dei giocatori che rimbombano in testa. Sapevo che l’esordio in Seconda Categoria sarebbe stato quello più importante, ma anche il più difficile. E’ la fine di novembre 2018, è passato appena un anno da quando frequentavo il corso per aspiranti arbitri di calcio e mai avrei pensato di finire qui.

 

Inizio a ripassare i momenti cruciali della partita. Gli amici, prima ancora che colleghi, mi avevano detto che sarebbe stato complicato rapportarsi con persone anche di quindici anni più vecchie e in effetti avevano ragione. Tento di capire cosa ho fatto bene e cosa no. Probabilmente ho sbagliato un’ammonizione, ma alla fine ho arbitrato come sempre. Perché tante polemiche? Ma soprattutto, perché sono qui?

 

Vi chiederete che gusto provi un arbitro a dirigere una partita. Già, mi ripeto, che divertimento c’è a fare l’arbitro? Ripenso agli inizi e a tutti i dubbi e le incertezze delle prime partite. Ripenso ai primi, seppur piccoli, progressi e le certezze che ho acquisito prima di arrivare qui, oggi. Nonostante le difficoltà che un arbitro incontra durante una partita, questo sport continua a piacermi più di tutti gli altri. Ma perché? Forse perché per un arbitro ogni partita è una sfida sempre diversa dalle altre. Forse perché, anche se spesso si esce dal campo tra le polemiche, si sa di aver dato il massimo. Forse per il gruppo di arbitri che abbiamo creato anche al di fuori del rettangolo verde, perché, quando siamo in campo, sappiamo che i giocatori sono ventidue ma le squadre sono tre.

 

Mi guardo allo specchio e ripenso a tutto questo. Il cuore è tornato a battere regolarmente e le urla sono ormai svanite. Da fuori dello spogliatoio, il rumore dei tacchetti che battono per terra mi fa capire che è arrivato il momento di tornare in campo. Prendo in mano il pallone sporco di fango, il fischietto ed esco dallo spogliatoio. Corro verso il centro del campo, dove tutti i giocatori sono pronti all’inizio del secondo tempo. Fischio la ripresa. Inizia una nuova sfida.

 

Pubblicato il 20 giugno 2019