Canoa, Mondiali di Dragon Boat: Pordenone ha la sua squadra

Sono passati anni da quando Mauro Baron e Graziella Biasiato, responsabili del Gruppo Kajak e Canoa Cordenons Libertas rimasero affascinati dalla distesa di maglie rosa che gareggiavano ai Campionati Mondiali di Dragon Boat sul mare australiano.

 

L’idea che in quel momento iniziò a solleticare le loro menti è finalmente divenuta una realtà: Pordenone ha una squadra completa di Donne in Rosa che parteciperà ai mondiali in programma a Venezia dal 3 al 8 settembre.

 

Il progetto Donne in Rosa – Canoa, appoggiato dal Centro Provinciale Libertas di Pordenone, che ha portato inizialmente sui kajak, poi sulle canoe, per finire sull’imbarcazione a 20 posti con timoniere e tamburo (il dragon boat appunto), ha preso materialmente corpo ad aprile 2016, quando Mauro Baron incontrò Renza Zanon, allora presidente dell’ANDOS (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) Pordenone, per iniziare un’attività canoistica sul Lago della Burida.

 

Da quella primavera ad oggi, decine di “donne in rosa” sono salite sulle canoe, divertendosi, appassionandosi e condividendo le proprie emozioni con il gruppo, diventato sempre più coeso.

Il progetto è stato reso possibile dalla convenzione fra il Gruppo FRI-EL che ha concesso l’utilizzo dell’area del Lago Burida al Comune di Porcia, che a sua volta lo ha girato alla Libertas Provinciale.

 

Quest’ultima ha istituito la Scuola Nazionale Libertas di Canoa “Barbara Nadalin” gestita da Mauro Baron. Fondamentale è stato il supporto del Rotary Club Pordenone Alto Livenza e dell’azienda Palazzetti che hanno contribuito all’acquisto ed all’istallazione del nuovo pontile, permettendo ai canoisti di entrare in acqua in tutta sicurezza. è stato ottenuto il patrocinio dai Comuni di Porcia, di Pordenone, dal CRO di Aviano e dall’ASSL5.

 

Uno staff di prim’ordine assiste e arricchisce il progetto, al fine di misurare scientificamente i benefici ottenuti dalle donne grazie all’attività con la pagaia. Il dott. Alberto Onorato, medico fisiatra specializzato in linfedema, Roberta Leorin, docente di scienze motorie e riflessologa, che propone esercizi di defaticamento dentro e fuori la barca, e la psicologa Elisa Scian, che grazie alle molteplici esperienze acquisite in diversi settori ha sviluppato competenze specifiche nell’assistenza e nel sostegno psicologico di pazienti oncologici dei loro familiari.

 

A maggio di quest’anno la svolta. Mauro e Graziella hanno deciso di acquistare a proprie spese, con il sostegno della Fondazione Friuli e diversi privati, il dragon boat su cui le donne in rosa hanno iniziato ad allenarsi assiduamente, rafforzando lo spirito di squadra e quello agonistico, che le accompagnerà a settembre nella competizione mondiale.

 

Le gare delle donne in rosa sono in programma il 5, il 6 e l’8 settembre. Le prime due gare si disputeranno sulla distanza dei 500m presso il Tronchetto. L’ultimo giorno si svolgerà la gara lunga sui 2.000m alla Baia dell’Arsenale.

 

«La prospettiva del campionato mondiale ha fatto nascere nelle donne l’orgoglio di lavorare con ancora più assiduità per dare il meglio di sé – ha commentato Renza Zanon, responsabile ANDOS del progetto e Team Leader – La squadra continua a condividere dubbi e timori della propria vita privata, ed hanno piacere di passare del tempo insieme prima e dopo l’allenamento. Quando però si sale sulla barca, non esiste altro. Tutte lasciano da parte i propri problemi per concentrarsi completamente sull’obbiettivo comune e si ritagliano uno spazio in cui la malattia non è il pensiero principale. Anche questo è un risultato importante».

 

«Le donne sono agguerrite. – Ha dichiarato Mauro Baron, che salirà sul Dragon Boat con le donne in qualità di timoniere – Hanno trovato nella canoa un buon motivo per muoversi, e non solo fare riabilitazione, ma riappropriarsi del piacere di vivere in movimento. – Ed aggiunge - Per quanto riguarda l’aspetto puramente agonistico, l’obiettivo cui puntiamo è dare il 100%, mettendo in gioco il massimo del potenziale senza farsi condizionare da imput negativi, disturbi e distrazioni. Lo sport allena alla vita. Se il gruppo impara dallo sport a mirare dritto all’obiettivo senza condizionamenti, questo può diventare un’arma in più per vincere la battaglia più importante, quella contro il cancro».

 

L’equipaggio al completo è formato da: Miriam Gianessi, Anna Maria Polles, Cecilia Ivan, Giovanna Favret, Nataliya Golinkp, Antonella Scapin, Maida Lazzarin, Annunziata Riccio, Giuliana Fabbri, Sara Manfè, Mirella Burel, Elisabetta Imelio, Lucia Bertoldo, Laura Favot, Valentina Tuni, Paola Raengo, Sandra Varaschin, Paola Trevisan, Erika Serchmova, Silvia Zaccarin, Franca Bernardin, con Mauro Baron timoniere. Team Leader: Renza Zanon. Coach: Graziella Biasiato.

 

Pubblicato il 30 agosto 2017