Vela. 57° Trieste San Giovanni in Pelago – Tappa finale del Campionato italiano Offshore

Articolo di Giovanni Trevisan – 19 anni

 

21 Settembre, una barca, due velisti, papà e figlio e altre 69 imbarcazioni.

 

Trieste, città della vela, della Barcolana, il mio sogno si sta per realizzare. Sul molo dello Yacht Club Adriaco sono ormeggiate le barche più famose dell’Adriatico e non solo… invincibili. In banchina innovazioni: dyneema, carbonio, vele “ali croccanti”.

 

Sono Giovanni, la passione per la vela mi accompagna fin da piccolo; sono del Circolo di Santa Margherita e regato con Hauraki, un First 36.7 da oltre dieci anni in categoria X2: l’equipaggio formato da padre e figlio.

 

La vela a questi livelli è straordinaria: permette di trovare pace, regala un senso di libertà, rallenta il tempo e fa acquisire competenze tecniche; le emozioni che si provano sono complesse, difficili da descrivere: “sulla linea di partenza sono nervoso… alle volte mi viene la nausea per l’ansia. Solo attraverso profondi respiri mi concentro.

La cosa più affascinate è il legame con mio papà: “questa passione ci unisce, in barca sono i nostri sguardi che parlano.”

 

Siamo iscritti alla 57°Trieste San Giovanni In Pelago con l'ambizione di riuscire al meglio, gli avversari sono tosti e le miglia da percorrere molte, con condizioni metereologiche impegnative, venti da sud-est in rotazioni fino a 30 nodi di intensità con mare forza6.

 

L'Entusiasmo è a mille la tensione tantissima, attorno solo le luci di piazza Unità illuminano il mare. Ore 22.30, il razzo verde decreta la partenza e si va, solo il mare e le 69 lucine delle barche attorno. Ci aspetta una notte da lupi.

 

Il vento rinforza, togliamo il Gennaker, issiamo il Code0, la sensazione è quella di volare sull'acqua ma siamo molto tesi, la strategia cambia in continuazione e le decisioni da prendere sono continue, solo gli occhi comunicano.

 

Sono le 5 del mattino seguente, dopo una notte impegnativa è l’alba, giriamo l’isola di San Giovanni in Pelago, il sole pallido sta salendo, attorno a noi si intravedono gli avversari, i più temuti ma non molliamo. 

 

Non sento il freddo, la stanchezza, la fame… l' adrenalina ci mantiene carichi. Una risalita fino a Punta Salvore in planata con la “Cattedrale” di 110 mQ a 25 nodi. Ancora cambi vela, le condizioni peggiorano, la linea dell’arrivo è sempre più vicina, il tempo scorre, sono le 12:40:37 e siamo in barca giuria: arrivati.

 

Tempo totale: 14H 10Min 37s, Primi Classificati in classe ORCi X2.

 

Pubblicato il 19 giugno 2019